domenica 6 giugno 2010

Irrinunciabile incoerenza

Ruggiero D’Ascanio, ventiseienne marciatore di Bernalda, tesserato per la gloriosa Polisportiva Rocco Scotellaro di Matera, per un giorno ha indossato la canotta della ‘multietnica’ Bruni Pubblicità Atletica Vomano. Lo ha fatto ieri, a Firenze (clicca qui), in occasione della finale di Coppa Italia di atletica leggera, concludendo al terzo posto la prova dei 10 km di marcia. Sei preziosissimi punti per Ruggiero (e quindi per l’Atletica Vomano), preceduto da un imprendibile Brugnetti (Fiamme Gialle) e un più ‘umano’ Paris (Aeronautica Militare). E la cosa mi fa sorridere un po’, vista l’’abruzzesità’ di Ruggiero (è da un paio d’anni circa che lo seguo – prima di me lo faceva mio fratello Giovanni –; spesso Ruggiero è dalle mie parti ad allenarsi) e le recenti tirate del massimo dirigente tecnico del team morrese all’indirizzo del solito blogger rompiballe (clicca qui). Qualcuno, nonostante tutto, continua a dare una mano (oltre all’abruzzesità del ‘mio’ Ruggiero D’Ascanio penso innanzi tutto al contributo eccezionale di Fabiano Carozza, mezzofondista abruzzese doc – Atletica Vomano pure lui e non solo per un giorno – allenato dal mitico Donato Chiavatti).

Nel post precedente un anonimo chiudeva così il suo commento: “[…]Purtoppo chi riesce solo a fare polemiche altro non sa proporre”. È vero, su questo sito molte polemiche digitali (concorro agli Antipathy Blogger Awards 2011). Ma, credetemi, fuori dal WWW faccio pure altro, compreso quest’ultimo atto di irrinunciabile incoerenza.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

..un atleta puo' indossare una maglia di una societa' anche se e' iscritta ad un altra?
marcello

Anonimo ha detto...

Antipathy Blogger Awards 2011...se fossi un giurato sicuramente non Ti voterei anche perchè ho la fortuna di conoscerTi di persona e tutto Ti si può dire tranne che sei una persona antipatica!!!!
Un salutone.
Pasqualino Onofrillo

max ha detto...

....adesso capisco il "ciao grande Mario" tutto torna.

Marius ha detto...

... Caro Max, la comunicazione, mannaggia, la comunicazione...

;))

m

Anonimo ha detto...

Caro Mario,
l'incoerenza di cui parli, senza alcun pregiudizio, riesce a portare più di qualche atleta VALIDO a gareggiare nel gotha dell'atletica Italiana davanti alle telecamere di reti Nazionali, di più non riesce a fare, peccato!

Perchè vorrebbe fare di più per atleti come Ruggiero che non meritano di pagare per incompatibilità di altri, tu sai a cosa mi riferisco.

L'incoerenza, può anche imparare a non portare rancori e di conseguenza a vivere più serenamente, rifletti o meglio riflettete!

Un cordiale saluto
Gabriele Di Giuseppe

Anonimo ha detto...

Grande Mario!

Un post sul mitico Ruggiero dovevi dedicarglielo da tempo...
Ma finalmente è arrivato il suo turno.
Mi permetto di spendere due parole - prometto, proprio due - sul simpaticissimo Ruggiero, perché sono orgoglioso di essere suo amico e soprattutto perché ritengo che fino ad oggi, nonostante gli sforzi, la passione e l'abnegazione che l'hanno portato ad ottimi risultati, sia in pesante credito con la buona sorte.

Ruggiero vive a Bernalda ed ha iniziato con la marcia non più di qualche anno fa, per scherzo. Poi i risultati non si sono fatti attendere, con ottimi piazzamenti in campo italiano sempre con la canotta della Polisportiva Rocco Scotellaro di Matera, l'unica società che finora ha creduto in lui.
L'anno scorso, probabilmente quando meno se lo aspettava - in occasione dei campionati italiani e dunque con un caldo umido pazzesco - si è migliorato sensibilmente, scendendo a 42'33", un soffio dal 42'30" che segna la soglia di eccellenza della specialità e 950 nelle tabelle di punteggio.
Il tutto, per giunta, dividendosi tra impegni da fisioterapista e, soprattutto, facendo la spola tra Basilicata e Abruzzo pur di riuscire a svolgere qualche allenamento sotto l'occhio del tecnico.

Dicevo del credito con la fortuna.
Credo che fino ad oggi non sia ancora riuscito ad esprimere tutto il suo vero potenziale, sorpattutto in ragione del fatto che è costretto - come tanti, per carità - ad allenarsi in una situazione di estrema precarietà, senza strutture e senza potersi dedicare completamente all'atletica.
Insomma, Ruggiero è un po' una delle tante vittime degli scarsi investimenti e dei miseri sforzi rivolti ad uno sport povero come l'atletica, tematica di cui si parla spesso su questo blog.
E come diceva il mio parroco, ormai da tanto deceduto, senza soldi non si canta la messa - e perdonami Marius se ti ho rubato l'espressione, memore del fatto che l'avevi adoperata tu stesso in passato in un post dedicato alla questione.

Beh, forse sono state più di due parole, ma non importa. Mi sembra anche poco per il caro Ruggiero. Che ovviamente saluto con affetto e spero di poter rivedere al più presto.

Complimenti alla Vomano, che ha avuto un'ottima intuizione schierandolo, anche se soltanto a gettone, in Coppa Italia.
Sappiamo tutti - e ribadisco come in questo blog non si sia mai mancato di sottolinearlo, pur se talvolta con interventi critici e senza banale piaggeria - che l'Atletica Vomano è la formazione n. 1 in Regione e l'unica che può - e deve - fungere da traino per l'intero movimento. Evitando, se possibile, inutili confronti con realtà assolutamente non comparabili.
In ogni caso non so se poi sia stata "l'incoerenza di altri" a precludere a Ruggiero il grande salto.
Dal canto mio, comunque, da perfetto scolaretto, rifletterò e cercherò di imparare a non portare rancore. Cosa che, tutttavia, già mi sembrava di fare ampiamente...

Da ultimo concludo rinnovando i complimenti a Fabiano, ancora una volta abilissimo a farsi largo in mezzo alla crema del movimento.

Un saluto.
Sat

P.S.: qualche giorno fa ho visto il volantino della Miglianico Tour su "Correre" e con grande piacere ho notato che nel fotomontaggio, vicino a grandi campioni come il mitico Baldini, figurava anche Lucrezia, assunta a simbolo del mezzofondo giovanile. Complimenti anche a lei per quello che finora è riuscito a fare, giocando e divertendosi.
E complimenti anche a chi la segue...

Anonimo ha detto...

Ops, intendevo "l'incompatibilità di altri".
Ma fa lo stesso, credo...

Sat

Marius ha detto...

Nel ringraziare Sat, per l'ennesima 'difesa d'ufficio', provo a risponderti, Gabriele.
Innanzi tutto una precisazione: l'atto di irrinunciabile incoerenza, che è il titolo del post, è riferito a me e non a te, Gabriele! Ed è comunque un'ironia che nasce dalla presenza nel tuo team di un atleta da me allenato, Ruggiero D'Ascanio appunto. Coerentemente con le molte 'frizioni' tra di noi (eufemisticamente dicendo) in questi ultimi mesi, forse forse un veto di partecipazione alla prova fiorentina del buon Ruggiero, da parte mia ci stava pure. Una specie di puerile sgambetto. Ovviamente non è questa la coerenza di cui c'è bisogno. Ruggiero ha partecipato e ne sono felice. Di qui la mia irrinunciabile 'incoerenza' (a questo punto le virgolette sono d’obbligo), perché come allenatore ho nel cuore solo il bene dell’atleta. E Ruggero ha davvero poche occasioni per mettere in evidenza i numeri che gli appartengono. Per quanto concerne la questione delle telecamere presenti a Firenze credo siano molto più importanti per il team che rappresenti (e relativo sponsor) che per il buon Ruggiero; credo pure che i vantaggi di cui lui ha beneficiato, derivanti dal gareggiare nel Gotha dell’atletica, come dici tu, pesino almeno quanto quelli di cui ha giovato il tuo team con i sei punti ottenuti nella 10 km di marcia.

Gabriele, ti riconosco un indubbio talento manageriale applicato allo sport. All’atletica leggera, nello specifico, nella sua forma spettacolare. Nonostante abbia un paio d’anni meno di te, e tu non sia affatto un maturo direttore tecnico, ho conosciuto il mondo dei riflettori, delle telecamere nazionali ed internazionali, quella dimensione particolare e particolarmente suadente che è lo sport spettacolo, già dall’età di ventidue anni. Partii per Seul, nell’88, con mio fratello per la nostra prima olimpiade. Quello stesso anno, un’altra mia atleta, Annalisa Scurti, disputava la finale dei 3000 piani ai Campionati del Mondo Juniores a Sudbury, chiudendo al 12° posto col tempo di 9:26 e rotti. L’anno dopo cominciava a mettersi in luce, sempre sotto la mia guida, Gisella Orsini. Ho conosciuto quei bagliori dolciastri e abbacinanti in modo anticipato, ma seppi muovermi per costruire qualcosa di alternativo all’interno di un mondo, quello dell’atletica, nella sottovariante abruzzese; un mondo molto, molto particolare. Nell’’89 avvicinai al nostro ambiente un imprenditore illuminato: Valerio Di Vincenzo (sì, quello della Tregua Olimpica, dell’Echekeiria). Grazie a lui e al compianto ing. Cardano, la Sipes S.p.A. del Cav. Dino Di Vincenzo – il papà di Valerio – sponsorizzò la realizzazione del Progetto ’92, di cui tanto si è scritto sulle pagine di questo blog e non solo. Perché ti dico questo Gabriele? È che vorrei farti capire che, già ventidue anni fa, un ventitreenne fu capace, col dialogo, la passione e l’impegno quotidiano, di far arrivare quelle energie che solitamente vengono impiegate per una squadra di livello nazionale e per circa un quadriennio, in favore degli obiettivi agonistici di un singolo atleta, per di più non ancora affermato (Giovanni, mio fratello, aveva solo vent’anni e non aveva vinto ancora nulla di ‘pesante’). Ancora oggi, a fronte dell’immensa disponibilità della Sipes S.p.A a collaborare con l’atletica tout court, non riesco a spiegarmi come i vertici della Fidal di quel tempo, locali, ma anche nazionali, furono capaci di lasciarsi scappare non solo uno sponsor tanto importante, ma soprattutto un modo nuovo di concepire lo Sport (e qui la maiuscola è d’obbligo).

fine prima parte

Marius ha detto...

- seconda parte -

Mi fermo qua. Prima però vorrei aggiungere una riflessione ‘leggera’ (accolgo perciò di buon grado il tuo invito a riflettere). In queste ore ho ricevuto, privatamente, molti messaggi di amici. Alcuni di essi – tanti in verità – sono sportivi. Incuriositi dal tuo intervento sul mio blog mi chiedevano chi fosse Gabriele Di Giuseppe. Ho detto loro della Bruni Pubblicità Atletica Vomano, del tuo ruolo di Vice Presidente Vicario Fidal…
Qualche tempo fa ho tenuto una relazione a S.Salvo in un convegno sul valore dello Sport, organizzato dalla Podistica S.Salvo. Testimonial della manifestazione Sara Simeoni. Mi raccontava l’amico Pasqualino Onofrillo, tra gli organizzatori dell’evento e moderatore del dibattito, che, al termine della serata qualcuno tra il pubblico abbia commentato così il mio intervento: “Certo, brava la Simeoni, però pure cullù di Pescar’…” (trad. di cullù: quello). Nemo propheta, Gabrie’. E l’atletica anche quando è di serie A, è solo l’atletica, purtroppo.

Un saluto cordiale e senza rancore alcuno

mario

Anonimo ha detto...

Lo so che non c'entra niente ma volevo fare un grosso in bocca al lupo alla tua atleta Fusella che domani rappresenterà la Scuola Media "Chiarini-Vicentini-De Lollis" di Chieti alle finali nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi di 1° grado, e chissà...

Nunzio

Marius ha detto...

... E incece c'entra eccome! Grazie Nunzio, di cuore. Crepi il lupo!

m

Anonimo ha detto...

Mario,
il mio intervento, voleva solo amplificare in forma ironica l'incoerenza, è poco rilevante a chi riferito, l' importante è l'effetto che esso ha prodotto, e in questo caso ne ha prodotto più di uno, ancora più importante è che il buon senso abbia prevalso su tutto.
Invece, i tuoi interventi ci hanno aiutato a capire come regolarci di conseguenza per il futuro.

Grazie Ruggiero, Grazie Mario, Grazi Rocco Scotellaro di Matera.

Gabriele Di Giuseppe