venerdì 17 luglio 2009

Ritorni

Mercoledì mattina sono stato a Chieti. Stavolta lo stadio Angelini l’ho visto da fuori. I marciatori, un po’ come i maratoneti, assieme a quelli che lavorano con loro, gli stadi li lasciano sullo sfondo. Il lavoro ‘sporco’, utile, si fa fuori. Mercoledì mattina, dicevo, intorno alle 8.30 ero sul giro di circa settecento metri attorno allo stadio teatino, assieme a Ruggiero D’Ascanio e al ritrovato Sat, fresco reduce dagli ‘ozi’ pavesi. Dovevo controllare Ruggiero, il suo gesto, la sua azione tecnica. A seguire – dopo la giusta razione di chilometri –, dentro il freddo irreale del vicino ipermercato Megalò e davanti ad un bicchiere di acqua tonica, avremmo discusso del da farsi, il prosieguo della preparazione in vista degli Assoluti di Milano.
Che strano lo stadio Angelini visto da fuori, al mattino; d’estate. Surreale l’immagine del signore grasso, seduto e debordante dalla sedia piazzata all’ingresso del sottopasso che porta alla pista. Non so chi sia, ma sono contento di stare per strada, a giocare coi piedi con un coccio di vetro Moretti, in attesa che ripassi Ruggiero. Il signore grasso lo immagino finalmente sereno. Seduto sul limitare di un impianto sportivo fatiscente ma con le tribune lucidate e colorate, non ha passeri da spaventare. Il campo è vuoto.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ormai reduce quasi a pieno regime...

Mercoledì, nonostante il caldo esagerato per l'ora mattutina, è stata davvero una bella giornata. E' stato molto piacevole poter assistere l'amico Ruggiero nel suo allenamento e ritrovare il nostro insostituibile blogmaster.

Come sempre riesci a cogliere con grande maestria molti particolari interessanti (non piccoli, vista la mole del soggetto...).
Il vero problema è che non si è trattato di una scena surreale, bensì di una situazione tremendamente e drammaticamente reale ed ordinaria...
Altrettanto tristemente reale è l'immagine di uno stadio ormai sempre più spopolato, ma con spalti nuovi di pacca.
La cosa, del resto, non stupisce affatto, se è vero che l'Abruzzo è destinato a diventare "la Svizzera degli impianti sportivi", come da recenti proclami.
Di conseguenza non possono mancare stadi e strutture attrezzate e dotate di ogni optional. In effetti, se si fa eccezione per il "bitume" della pista - nelle parole di un algerino evidentemente abituato, persino lui, a campi gestiti e conservati in condizioni migliori -, lo stadio Angelini si presenta davvero in grande spolvero, con un manto verde molto curato e delle gradinate nuove fiammanti, con colori scioccanti e decisamente appariscenti.
Sicuramente si tratta di un buon impianto. Con altrettanta certezza non è fatto per l'atletica (o, quanto meno, non anche per l'atletica).
Peraltro, il rifacimento delle gradinate, in stile e colore degno del Mc Donald's e che mal si sposa ad un impianto ormai attempato ed acciaccato, risulta in parte grottesco e riecheggia, neanche tanto vagamente, un'immagine da umorismo pirandelliano (quella della donna anziana che si trucca vistosamente ed indossa un enorme pennacchio, nella sciocca convinzione di riuscire ad apparire più giovane e seducente).

Ad ogni modo spero vivamente che l'atletica a Chieti non stia davvero morendo.
Purtroppo, però, le ragioni per tranquillizzarsi sono sempre più esigue...

Un saluto.
Sat

P.S.: complimenti a Luigi per la performance di questa sera (o forse dovrei dire ieri sera?). Ed un saluto a tutti i ragazzi del gruppo che, finalmente, ho avuto il piacere di ritrovare.

sognatrice ha detto...

Saluti doverosi di bentornato in terra d’Abruzzo a Sat e complimenti per il rientro nel blog in grande spolvero, anche se, a dire il vero, non sei mai stato totalmente assente!
Ciao
Carla

Anonimo ha detto...

Grazie mille!
Ma in effetti la mia non è stata una completa assenza. Preferisco parlare di temporanea rarefazione degli interventi - in vero molto evidente, vista la fastidiosa insistenza con cui sono solito partecipare alla discussione - dovuta alle contingenze del periodo. Ma in un modo o nell'altro ho sempre seguito il dibattito sul blog.

Un saluto anche a te, naturalmente.
Sat