venerdì 3 luglio 2009

La marcia, i tacchi e le 'suole' mediterranee



(foto dell'amico Fernando Di Clerico)



Martedì ho fatto tilt. Breve riassunto del casino che ho combinato, e qualche altra riflessione a corredo. Arrivo allo stadio in anticipo, in bici, alle 17.20 o giù di lì, il telefono comincia a trillare – cantare sarebbe più corretto: come suoneria c'ho "In My Heart" di Moby –, chi arriva da nord, chi da sud, chi sta già sugli spalti, chi farà qualche minuto di ritardo. Allora salgo sugli spalti, poi riscendo, non vedo nessuno all'ingresso di maratona ed è logico: sono ancora in anticipo sull'appuntamento delle 18.00. Risalgo e lì continuano le telefonate, le pacche sulle spalle di gente che non vedo da una vita. Le 18.00 mi passano davanti senza neanche salutarmi. Alle 18.10 GMak mi scrive un sms: "Io ci sono a scapito dei 200...". Porca di quella miseria. Lo chiamo, mi arrampico sugli specchi, mi scuso. GMak mi maledice soavemente: lui, allenatore coi controbaffi, ex nazionale degli ostacoli alti, grazie a me è riuscito a perdere nell’ordine: 200m (femminili + maschili), 110hs, 400hs. Quando mi raggiunge sulla tribuna arrivi, assieme a sua moglie e sua figlia Gabriella – circa otto mesi e qualche chilo di futura ostacolista – ringrazio il cielo per non aver preso sui denti il carrozzino della piccola. Con me c’è pure Evelina, mia moglie, per la seconda volta dentro uno stadio dopo tredici anni. I records sono fatti per essere battuti.
La marcia tarda un po’, poi parte. E allora tutti giù in strada, su via Pepe, verso il mare. Si passa davanti l’ingresso di maratona, con quaranta minuti di ritardo rispetto all’appuntamento delle 18.00. ‘Recuperiamo’ Valerio, ci tiriamo dietro tutti i ‘miei’ atleti, la mia ‘meglio gioventù’, assieme ai loro genitori. Sembra una specie di processione, una sorta di pellegrinaggio aerobico – per alcuni anaerobico, viste le continue variazioni di ritmo – coi ragazzini a fare caciara, altro che religioso silenzio! Raggiungiamo così il primo dei due giri di boa dell’anello di 2 km, sulla rotatoria all’incrocio di via Pepe con il lungomare. Lì ci fermiamo per vedere un paio di giri di Brugnetti e Rubino. È anche l’occasione per far incontrare Valerio e Carla, la sognatrice; un incontro reale.
Brugnetti, Rubino, lo spagnolo Molina ed il tunisino Sebei ci sfilano davanti al ritmo di 4’06”/km. Decidiamo di spostarci qualche centinaio di metri più avanti, e sistemarci di fronte all’area di rifornimento. Quell’area parla pescarese. Abbraccio Massimiliano e Fabrizio, do il cinque a mio fratello Giovanni. Poi saluto Vittorio e riabbraccio Antonio che ha da poco lanciato un paio di inputs tecnici, precisi ed efficacissimi, ad un Brugnetti davvero elegante ed in palla. Si parla pescarese dicevamo, ma anche lancianese (la mia lingua materna): ci sono Antonio e le marciatrici della Nuova Atletica Lanciano, con Lucia in testa. Lucia che farà il record regionale cadette sui 3000 due giorni dopo a Formia. Lucia che ho il piacere di seguire tecnicamente assieme all’amico Antonio.
Ci raggiungono pure gli amici di Miglianico, Fernando coi figli Andrea e Silvia. Fernando ha un ‘mostro’ della Canon che sputa scatti come sventagliate di kalashnikov. In due picosecondi fa secco il gruppo di testa e poi i vincitori all’arrivo. Un fiume di immagini dentro pochi interminabili istanti. Sue sono le foto di questo post.

A due giri dal termine riprendiamo la via dello stadio. La processione rientra in cattedrale. Giusto il tempo di ri-sistemarci sulla tribuna arrivi, gustare la volata di Brugnetti su Rubino ed applaudire il loro simpaticissimo omaggio al pubblico. GMak sarà di certo a casa, così come sua moglie Giovina e sua figlia Gabriella. Giuro che semmai, tra dodici tredici anni, le venisse voglia di marciare o di correre a lungo io sarò allo stadio ad aspettarla con la passione di sempre. Puntuale però, ché pure i maestri sbagliano, ma mai due volte di seguito. Giuro.


5 commenti:

Marius ha detto...

Stavolta mi scuso con Gisella: non l'ho citata, ma era con noi in processione! Avrebbe dovuto gareggiare nella 20 km femminile, ma la 'leggerezza' di questi giochi gliel'ha negato. Era lì ad incitare i marciatori Gisella, col sorriso di sempre...

sognatrice ha detto...

Caro Maestro,
pensa cosa sei riuscito a fare!!!
Un campione ostacolista perde le finali 110hs, 400 hs pur di essere puntuale ad un goliardico incontro di blogghisti da te capitanato !!!
Allora… a parte le scuse doverose che hai postato, puoi sentirti vincente nell’aver tagliato il traguardo della gara morale delle relazioni sociali.
A proposito di blogghisti, comincio a preoccuparmi della ormai ripetuta assenza di Sat. Lo saluto.
Mi associo al tuo sottolineare il sorriso di Gis, sempre incantevole nonostante la sua delusione.
Ho avuto modo di conoscere persone fantastiche nel mondo dello sport locale ed ho constatato che un grande atleta lo è anche per la forza caratteriale e questa splendida marciatrice ha dimostrato, in diverse occasioni, di averne.
Ciao
Carla

Anonimo ha detto...

...ti sei rimproverato anche troppo...
(vero, ho perso gli hs, ma in compenso mi son visto la partenza della marcia - ih ih ih!-)
...poi, son dovuto scappare perchè la mia piccola voleva la pappa...

GMaK

Anonimo ha detto...

Troppo buoni...no so che dire....mi avete messo in difficoltà....

Gis

Anonimo ha detto...

Vedo che questi giochi hanno creato qualche piccolo smarrimento...
Mi sarebbe piaciuto assistervi di persona, comunque mi sembra che il legame del gruppo si sia ulteriormente rinsaldato.

Cara sognatrice, sono mancato per un periodo perché ho avuto la testa un po' altrove. Ma come vedi sto già facendo tutto il possibile per recuperare.

Saluti.
Sat