giovedì 12 marzo 2009

Afasia e mosche

Non ho voglia di scrivere. Mi succede ogni volta che il cervello prende a girare come una mosca chiusa in cucina. No, non sono pazzo, è che devo prendere una decisione cruciale.
Abbiate pazienza, può darsi che passi in fretta.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Vabbè... Per stavolta te la concediamo...
In effetti posso comprendere il tuo stato d'animo. Ogni 2/3 giorni si ripropone ciclicamente la grande attesa in vista del nuovo post. Il fatto di averci abituato così bene, comporta, talvolta, che tu stesso ti senta quasi nella condizione di dover per forza di cose scrivere qualcosa e, peraltro, in modo originale e coinvolgente.

Prenditi il tempo che devi, caro Mario.
Ti auguro, in ogni caso, di prendere la scelta giusta. Ma personalmente non ne dubito.

Un saluto.
Sat

Anonimo ha detto...

personalmente penso che se ci si prende del tempo per decidere su un qualcosa...sotto sotto vuol dire che non si è convinti di farlo!
Poi, noi grandi, troviamo mille scuse o accampiamo motivazioni illogiche per farla cmq...salvo con il senno del poi, rimuginarci sopra.
quant'era bello da ragazzi pensare e fare in un batter d'occhio... quand'anche si pensava!!!
scottarsi, ferirsi, leccarsi e ripartire ancor con più vigore...
Mario...oramai, spesso, e sempre più spesso per la verità ...mi sento vetusto...
dov'è finita la sfida? dov'è hai riposto la speranza? nello stesso cassetto dei sogni infantili???
non lo credo.
con affetto
GMak

Anonimo ha detto...

Caro GMak,

onestamente non mi sembri così "bollito" come asserisci e dai tuoi interventi appuro come tu non abbia affatto perso la grinta e la combattività di sempre.
Piuttosto penso che quando entrano in gioco altri fattori particolari e di notevole importanza - come il matrimonio, la famiglia e i figli - diventi normale perdere un po' della sprovvedutezza, dell'incoscienza e della temerarietà del passato, perché occorre tutelare e salvaguardare interessi e beni che prima non si possedevano.
Pertanto non credo minimamente alla storiella di una tua presunta vetustà. Semplicemente avrai acquistato quella consapevolezza e quella maturità indispensabili per essere in grado di badare non solo a te stesso, ma anche ad altre persone.
Io credo che sia molto più semplice gettarsi a capofitto, da giovani, in avventure senza senso, perché non si ha niente da perdere o perché basta mettere in gioco soltanto se stessi, piuttosto che mantenere la calma e l'equilibrio necessari ad aiutare chi è più debole e chi ha bisogno di noi.

Quanto a Mario, non conosco le sue vicende attuali e le ragioni di questa breve - spero! - pausa di meditazione.
Ma per come ho imparato a conoscerlo, lui è un riflessivo, uno che pondera attentamente le situazioni prima di impegnarsi, in primo luogo per la grande correttezza e la indiscussa professionalità che lo contraddistinguono, e poi perché immagino che col tempo abbia anche imparato a selezionare le fregature...

Saluto come sempre a tutti.
Sat

P.S.: caro Mario, non ti preoccupare! In tua assenza ci pensiamo noi a tenere viva la conversazione...

Anonimo ha detto...

Ti capisco, Mario. A volte nemmeno io ho voglia di scrivere gli articoli.

Nunzio

Anonimo ha detto...

Quella mosca chiusa in cucina mi sembra quasi di averla conosciuta. Finalmente ho la definizione a quella sensazione che spesso ho quando i pensieri mi affollano la mente.
Prendi il tempo che vuoi e che ti necessita, è casa tua e tu ne sei il governatore.
Carla