martedì 6 gennaio 2009

O Capitano! Mio Capitano!

Flavio Di Bartolomeo ha deciso di tornare a “menare la rumba”. Ha ripreso a far fatica pure lui dentro al Parco d’Avalos, capitano di un Cus Atletica Chieti sempre più ricco di novità positive in fatto di running. Il gruppo dei “miei” atleti sta crescendo quasi esponenzialmente, e son davvero felice di vedere il mitico Flavio sporcarsi le scarpe di fango assieme ai giovanissimi, impastarsi di gioia e fatica con loro. Flavio è un esempio di leale combattività, un fighter, un runner anglosassone d’altri tempi. Domani all’Angelini, dopo il convincente allenamento di oggi al Parco, darà una mano ai giovanissimi Luca, Lorenzo, Manuel…
“A volte il gruppo nasce spontaneamente, a volte occorre crearlo, e se le cose vanno bene tutto diventa più facile". (Azeglio Vicini)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Conosco Flavio personalmente...... garantisco io per lui.

Anonimo ha detto...

Ciao Of!
Sappiamo che lo conosci molto bene e ci fidiamo delle tue attestazioni di garanzia.

Mi fa piacere che il nostro Flavio abbia deciso di tornare attivamente nella mischia.
Bentornato, Flavio!

Saluti.
Sat

Unknown ha detto...

Chi non conosce Flavio!
Rivedere in attivo i migliori atleti abruzzesi non può far che piacere, Peccato che siano sempre i soliti a garantire un'attività che ha così pochi ricambi.
Sono convinto che non è colpa dei giovani che non hanno voglia di sudare per poche ma gloriose soddisfazioni, ma piuttosto per il fatto che non ci sono più i D'Amario di una volta che ogni giorno caricava i ragazzi e li portava ad allenarsi.
Probabilmente il tempo per dedicarsi a queste cose oggi non c'è più. Ma l'importante che ci sia ancora voglia di provarci, arriveranno tempi migliori.
Spero che quest'anno, con il nuovo direttivo FIDAL abruzzese, si faccia qualcosa in più per la pista, anche per gli amatori, che sono sempre il fanalino di coda (tranne quando c'è da riscuotere le tasse di iscrizione e quant'altro).
Sono e sarò sempre ottimista.

Marius ha detto...

Ciao Davide, grazie per il tuo commento.
Il post su Flavio era dovuto. Con lui ho un "conto" in sospeso: la sfida di riuscire a "portarlo" sotto i 31' sui 10.000. Lo scorso anno c'è andato vicino. Il 2009 potrebbe essere quello buono.
Flavio però sta facendo qualcosa di più: è il traino d'eccellenza del mio gruppo al Cus. È vero, dei Renato D'Amario si è perso lo stampo. L'associazionismo sportivo però può, anzi deve, darsi altre strategie organizzative. Lo sport non può vivere soltanto della genialità occasionale di personaggi epocali.

un abbraccio. mario

Anonimo ha detto...

Partecipo consenziente alle dichiarazioni di affetto che leggo sulla persona di Renato D’Amario e mi associo alle vostre belle parole.
E’ vero non ci sono persone dotate del suo portentoso atteggiamento di coinvolgimento espresso in maniera folcloristica e davvero singolare, riuscendo ad imporlo fra i tanti ragazzi che sono cresciuti con lui.
Vi garantisco, inoltre, che il suo obiettivo a volte lo ha centrato anche con gli adulti.
Ma esistono anche oggi persone che dedicano il proprio tempo e le proprie energie alla passione di cui parliamo.
Di certo sono cambiati i tempi, i metodi, le espressioni, le motivazioni, le ambizioni, gli atteggiamenti…
Inoltre saluto e mi complimento con Flavio augurandogli stagioni sportive interessanti e piene di soddisfazioni e soprattutto l’obiettivo 10.000!
Ciao
Carla