La causa del “flop” dei nostri marciatori ai Mondiali Juniores di Bydgoszcz pare sia da attribuire a stress psicologico.
Cito testualmente dal sito atleticaschio.com nel link http://www.atleticaschio.com/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=74&func=view&id=406&catid=4 :
“La rassegna mondiale non si è chiusa molto bene per il nostro settore, infatti i nostri ragazzi in una gara di altissimo livello non si sono espressi come ci si sarebbe aspettato.
Federico Tontodonati ha chiuso al 15° posto con un tempo di medio livello 44:02:78, Riccardo Macchia è terminato in 25° posizione con un troppo modesto, per lui, 45:25:10.
Cosa dire?! Sicuramente sono entrati in gara non sereni e carichi di tensione, visto che dopo i Campionati di Torino, nell’ambiente c’erano state delle polemiche non tanto velate sulla scelta dei nomi e questo certamente non ha giovato sulla tenuta mentale dei nostri due portacolori; ora si spera che tutti facciano un passo indietro per ridare serenità a questi giovani.
Vista in quest’ottica la sconfitta ottenuta può persino risultare salutare.”
La tesi è così traballante da apparire involontariamente comica. Dovremmo dedurre che Riccardo Macchia, indiscusso titolare in questi Campionati Mondiali (ricordo che ha vinto il titolo italiano juniores a suon di primato personale: 42'10"99!), avrebbe lasciato sulla pista di Bidgoszcz più di tre minuti e almeno quindici posizioni per un improbabile senso di colpa. La questione della “sconfitta salutare” poi, è la ciliegina su questa amarissima torta. Come a dire: la prossima volta, per piacere, stiamo attenti a sollevare polemiche, ché potrebbero piangere i bambini! Così si mortificano l’intelligenza, l’indubbia maturità psicologica, l’impegno strenuo fin qui profuso, sia di Riccardo Macchia che di Federico Tontodonati. Se poi qualcuno “impreca” per la mancata partecipazione della medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali Under 18 di Ostrava, Vito Di Bari, piuttosto che glissare o mettere la sordina a certe coscienze “impertinenti” si indichino i criteri di selezione adottati per i Mondiali di Bydgoszcz.
Un’analisi seria va dunque fatta, evitando le arrampicate sugli specchi a suon di banali psicologismi, preferendo la rilettura dei dati, concreti, di una programmazione discutibile.
9 commenti:
Chiaramente sciocca la motivazione addotta dal sito che riporti.
Più probabile che la controprestazione dei nostri marciatori sia figlia di una giornata storta o del normale nervosismo legato alla partecipazione ad un campionato mondiale.
Sicuramente Riccardo ha strameritato il pass, vincendo i campionati italiani alla grande e con tanto di personal best, e dimostrando di saper rendere al meglio nelle gare che contano e di esaltarsi di fronte ad avversari competitivi.
Risulta invece legittima qualche critica sulla convocazione di Tontodonati. A Torino, nel corso dei campionati di categoria, validi ocme prova di selezione per i mondiali, i quattro contendenti (compreso Adragna) hanno stabilito tutti il proprio personale, al termine di una gara tiratissima e ddagli alti contenuti tecnici. Di Bari è giunto secondo ad una manciata di secondi (42'16"), staccato da Macchia solo nel chilometro conclusivo. Tontodonati ha chiuso più distante, terzo in 42'50". Quindi la maglia spettava senza mezzi termini a Di Bari.
Viene da pensare che la federazione abbia ritenuto opportuno gratificare il torinese, già campione italiano outdoor 2007 e campione italiano indoor 2008, per la sua continuità agonistica e che lo abbia considerato più esperto ed affidabile in una gara internazionale, tenuto anche conto dell'età (classe '89 per Tontodonati, '90 per Macchia e Di Bari).
Certo è che una cosa del genere è impensabile in un contesto diverso da quello patrio. All'estero (USA, Kenya, Giamaica) sappiamo che la legge dei trials è spietata e negli anni ha mietuto vittime illustri (da Carl Lewis a Maurice Greene, da Michael Johnson, poi ripescato solo grazie ad una wild card della IAAF, a Tyson Gay [200m], da Veronica Campbell [probabilmente nei 100m] a Paul Koech, ecc.).
Invece in Italia capita anche che l'atleta meglio sponsorizzato riesca ad ottenere una posizione migliore di quella effettivamente guadagnata sul campo...
Un saluto e a presto!
Sat
Sat c'è da chiedersi a questo punto se era importante andar forte ai campionati italiani di Torino o se forse non era meglio finalizzare il mondiale...purtroppo tutto è una conseguenza dei criteri di selezione sempre non molto chiari.
Le due gare che avrebbero dovuto indicare i partecipanti ai mondiali in pista erano la Coppa del mondodi maggio e la gara di Torino. Nell'occasione russa primo degli italiani è stato Tontodonati secondo Macchia e terzo Di Bari. Stando così le cose la convocazione di luglio è giusta. Ma poi la gara di Torino ha ribaltato completamente la situazione e i numeri hanno dato pienamente ragione a Di Bari. Il punto è sempre lo stesso: non c'è un criterio evidente tipo trials, ma tutto è affidato all'interpretazione SOGGETTIVA del tecnico responsabile......
Aggiungo in margine a tutto ciò che i mondiali junior si sono vinti con pressapoco lo stesso tempo con cui più di 20anni fa Giovanni De Benedictis vinceva agevolmente la rassegna continentale junior....c'è da chiedersi: sono rimasti
fermi....o era troppo avanti lui?:-))
Gis
*scusatemi l'errore nel postare il messaggio in due parti
Non è mia intenzione innescare un tormentone estivo, di quelli duri a morire. Per i nostri marciatori i mondiali sono ormai sfumati ed è bene tornare subito a lavorare, invitando però i saggi dell'atletica (chi programma l'attività di vertice) ad una gestione più attenta di un patrimonio atletico non propriamente inesauribile.
un saluto. mario
Per Gis:
Mi sa che di interpretazioni soggettive ne sai qualcosa...
Quanto a Giovanni, era un altro passo!
Per Mario:
Non ti preoccupare, sai quanti tormentoni estivi ci sono da tirar fuori con le olimpiadi alle porte? Per non parlare del calciomercato...
A presto.
Sat
.....a Mariooooooooo....nessun tormentone...TRANQUILLO....però se non si scrivono commenti e dici che non si scrivono...se poi si scrivono freni! :-)))))))))
E' diventata talmente comica la marcia nei suoi meandri più disparati che non si riesce a non riderne....
Alla prox! Gis
Hai ragione Gis. La mia "schizofrenia" deriva forse da un eccesso sul fronte del politically correct. Come dicevo stamane al buon Enrico, non è questione di polemiche e tormentoni estivi, è questione di logica tout court. Se si portano avanti discorsi di quel tipo (i crolli nervosi che leggevamo) qualche domandina giusto per chiarire ci può pure stare. O no?
un abbraccio e... scrivete ;)
io penso che federico si sia meritato i mondiali...come gli altri ha lavorato duro,e comunque,anche se i risultati non sono arrivati,penso che si sia fatto un'esperienza non da poco.
poi,non è per scusarlo,ma so che era agitatissimo e che gli tremavano le gambe...e vi posso assicurare che marcia veramente forte...poveraccio,non ce la prendiamo con lui!!!
Nessuno ha intenzione di prendersela con gli atleti in questione, in primis con Federico. Si rifletteva, in modo più o meno ironico, sulla loro programmazione in funzione dei mondiali juniores. Proprio perché conosciamo il valore e la serietà di questi ragazzi poniamo l'accento sulla "leggerezza" nel modo di gestire un patrimonio umano e atletico tanto "pesante".
Never mind, piccola cozza, never mind!
un saluto. mario
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