L'atleta è quindi al centro di un sistema virtuoso di curiosità logicamente orientate al risultato. Intelligenze multiple al 'servizio' dell'Atleta.
La descrizione dell'obiettivo del PROGETTO 92 recitava così:
"Il “Progetto 92” (P92) costituisce l’articolazione di una serie di iniziative che si propongono di affiancare la preparazione atletica al momento effettuata da Giovanni de Benedictis (da questo punto indicato come “atleta”) e di sostenerne, favorirne e condizionarne a buon fine tutti gli aspetti che finora non hanno trovato una compiuta e il più possibile scientifica definizione.
La fig. 2 mostra lo schema a blocchi che descrive il procedimento operativo nelle sue componenti principali.
La fig. 3 illustra il quadro di riferimento che si pone come obiettivo della totale esplicitazione dell’intervento.
La denominazione stessa del progetto riferisce la scadenza temporale alla quale le attività sono orientate ed individua il termine entro il quale esse si propongono di agire.
Ognuno dei supporti mostrati nella figura 3 può essere descritto in maggior dettaglio...".
Il PROGETTO 92 mostra certamente molte 'ingenuità' legate al momento storico in cui fu realizzato (penso alle strategie di comunicazione e al ruolo che hanno i social network oggi), ma ritengo che possa comunque rappresentare un esempio di buone pratiche permeate da un approccio scientifico forte ed etico.
"La necessità di disporre di attrezzature e competenze specialistiche orientate a tutti i settori di intervento della medicina dello sport comportano la necessità di instaurare uno stretto rapporto di collaborazione con uno o più consulenti in Medicina dello Sport e possibilmente con strutture universitarie e di ricerca italiane ed estere.
In particolare saranno definiti i protocolli di ricerca che accompagneranno l’atleta nell’attività di allenamento e, per quanto possibile, nelle competizioni".
Già, la ricerca. Investire in ricerca piuttosto che su vagonate di followers...
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