giovedì 23 dicembre 2010

Lettera semi-aperta a chi so io...

(Photo by Archivio personale - Maurizio Damilano)
Sandro Damilano lascia la Fidal. Ne abbiamo parlato. Abbiamo pure accennato al neonato polo di eccellenza della marcia, qui da noi in Abruzzo, e siccome è passato quasi un mese dall’annuncio ‘ufficiale’ di questa ambiziosa iniziativa federale, ecco nascere spontanee – dal fondo del mio cuore martoriato di allenatore – alcune domande. Quali sono gli obiettivi dell’equipe di lavoro del polo abruzzese della marcia? (perché c’è un gruppo di lavoro, nevvero?). Quali metodi verranno impiegati? Quali risorse verranno utilizzate? (Chi mette i soldi? È un’iniziativa federale, no?). È possibile leggere il ‘planning’ del progetto?

Giorni fa parlavo con alcuni miei illustri colleghi del taccopunta nazionale. Nessuno conosceva il polo di eccellenza della marcia in Abruzzo. Chissà se il CT dell’Atletica Nazionale ne sa qualcosa? A lui sì, vorrei fare qualche domanda…

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero strano che non lo conosca...

Mi permetto solo di osservare - per carità, da semplice appassionato che segue le gare e non certo da esperto conoscitore del settore - che se anche la marcia italiana perde la sua competitivià e finisce, dopo tantissimi anni di gloria e onore, di sfornare medaglie, sono grossi dolori per l'atletica italiana.
Ancora maggiori di quelli già vissuti in tempi molto recenti.
Se leggiamo la notizia dell'allontanamento del guru Sandro Damilano in combinazione con il flop europeo - a metà, s'intende - di Schwazer e, soprattutto, con tutti i suoi dubbi circa il prosieguo di una carriera stellare, il risultato che ne traiamo è certamente sconfortante.
E' pur vero che ci sono ottimi giovani in crescita - oltre a qualche vecchio ancora competitivo (leggasi Brugnetti) e a qualche atleta ormai maturo e pronto al definitivo salto di qualità (Rubino), ma non si può trascurare il fatto che, in assenza di Schwazer, viene a mancare l'atleta di punta, quello capace di risollevare, anche da solo, il bilancio di un'intera spedizione.
Anche e soprattutto per questo risulta necessario non disperdere il nostro patrimonio atletico, fatto non solo di campioni, ma anche di grandi competenze tecnico-professionali.

La marcia è una disciplina davvero particolare. Può apparire talvolta noiosa e ripetitiva - personalmente, la cosa che poco gradisco è l'eccessiva discrezionalità conferita ad un giudice, più o meno in buona fede, il quale può condizionare anche pesantemente l'esito della competizione -, ma è sicuramente la più tecnica e la più complessa nel settore dell'endurance. E per noi è la più vincente in assoluto (negli ultimi anni, quasi l'unica).
Per questo non possiamo permetterci di perderla.

Un saluto.
Sat

Anonimo ha detto...

Perchè non scrivi una mail pubblica al CT dove esterni le tue/nostre curiosità? Sarà per lui una gioia risponderti...è anche abruzzese:-)

Gis

Marius ha detto...

Il CT cui facevo riferimento non è abruzzese. È il CT di tutta l'Atletica, maschile e femminile, e non solo della marcia. Credo che il post, per adesso, assolva pure alla funzione di 'lieve' mail pubblica. Potrebbe pure esserci un seguito...

m