mercoledì 22 settembre 2010

Le belle bandiere che furono...

Vado raccogliendo pensieri altrui, qua e là. Un po' come gli angeli di Wenders. "L'atletica che conta è quella degli 'Assoluti', dalle categorie Allievi in su". "Chi organizza manifestazioni per gli Esordienti, magari riempiendo autobus, fa turismo, non Atletica".

Soffro in silenzio. E stavolta, malgrado il titolo del post, Pasolini e la poesia non c'entrano nulla. Qualcuno si aggrappa ancora a bandiere che non esistono più da un pezzo. Qualcuno confonde i muri con le bandiere. È difficile far sventolare un muro e il diritto alla propria identità oggi ha la forma dell'ossessione per un tempo che non ci appartiene più.

Era necessario imboccare l'autostrada. Ma non dal verso sbagliato.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"Chi organizza manifestazioni per gli Esordienti, magari riempiendo autobus, fa turismo, non Atletica".

Ecco, non aggiungo altro...il mio livore è strabordante.

(come se gli Ottoz, i Mori, gli Howe, i Baldini, i Mennea, le Simeoni, gli Scartezzini, i Cova e altri siano nati così, già campioni!!!).

Eccolo, il ns futuro, in quali mani?

GMaK

Marius ha detto...

Sto per pubblicare un post al vetriolo. O forse no. È che la voglia di mollare (ma mollare davvero) è sempre più forte. In Italia con gli ideali si fanno soltanto i mausolei.

m

Anonimo ha detto...

Mario!!!! ma che dici, gli vuoi davvero dare queste soddisfazioni.
Non dare troppo peso a tutte queste frescherie.
Non devi mollare mai.
Forza!! E non demoralizzarti!!
Adriano

Anonimo ha detto...

Vorrei porre un quesito.
Per far parte di una spedizione, diciamo di una rappresentativa, quale dovrebbe essere il criterio di selezione?
Ovviamente, se fossero previsti dei minimi prestazionali, non ci sarebbe alcun problema nella scelta dei soggetti.
Ma laddove non fossero previsti tali limiti o addirittura fosse comunque possibile selezionare un rappresentante anche al di là del minimo, quale dovrebbe essere il criterio adottato? Si dovrebbe mandare il detentore del titolo locale o l’atleta con la miglior prestazione, sebbene non detentore?
E ancora. Se l’obiettivo è quello di allestire una formazione il più possibile competitiva, si dovrebbe tener conto del miglior tempo dell’anno o della miglior prestazione ottenuta in un ragionevole – alias recente – arco di tempo, per favorire l’atleta che si dimostra più “in palla” al momento della competizione?

Ad alto livello il dilemma si rivela sempre un po’ spinoso. Selezione sulla base di gare apposite (trials) o in base alle migliori prestazioni ottenute fino ad una certa data?
In Italia la questione è ormai annosa.
Diciamo che alle volte la dura legge dei trials è fin troppo severa e rischia di penalizzare anche situazioni non disperate e atleti vittime di inconvenienti piuttosto particolari (non so, una falsa partenza, un banale infortunio facilmente superabile con qualche giorno di stop, un’indigestione, una giornata storta). In passato sono stati tanti a farne le spese, specie negli Usa, in Kenya e, di recente, in Giamaica, vista l’alta competitività e la notevole concorrenza.
Ma in Italia?
Beh, in Italia preferiamo evitare rigorismi eccessivi e spesso (troppo, ahimè) fissiamo delle date-limite entro le quali ottenere una prestazione minima che valga il pass per le competizioni internazionali. Alle volte capita di fare una o più eccezioni per atleti di punta, ai quali si offre un trattamento di particolare favore, diciamo per meriti sportivi. Per tanti anni è stato il caso – giustamente – di Baldini, che, nonostante non abbia mai tradito le attese, non sarebbe mai stato messo fuori squadra, nemmeno nel caso in cui non avesse preso parte a maratone primaverili.
Ma si tratta sempre di un privilegio riservato a pochi. Per tutti gli altri restano soltanto le regole.
Di conseguenza, se la scelta del criterio e della metodologia selettiva è libera e rimessa al sindacato di chi deve prendere delle decisioni, sarebbe, se non doveroso, quanto meno auspicabile, oltre che corretto e coerente, applicare il criterio fino in fondo, evitando manovre occasionali e decisioni arbitrarie.

Un saluto.
Sat

Marius ha detto...

Grande Sat, userò questo tuo commento a mo' di "la" per il mio prossimo post...

m