lunedì 24 maggio 2010

Ekecheiria, per un mondo rovesciato

(tratto da http://9gag.com/gag/14119/)



Marciamo, corriamo, saltiamo, lanciamo, ma a testa in giù, coi piedi a cercare il cielo. Viviamo a testa in giù. I piedi però non sanno pensare. È l’adattamento dentro a un mondo rovesciato. Chi non si adatta si estingue. Chi non si adatta ha solo un’alternativa: ribaltare il mondo rovesciato.

In un mondo rovesciato chi pone domande o afferma verità lapalissiane è un rivoluzionario. Ma qui non si vuole fare nessuna rivoluzione, tutt’al più una specie di rivolta ché, come diceva la Pivano, la rivoluzione presuppone il sangue, la rivolta il pensiero.

E allora conto gli amici. Io sto con Gisella, Gis, che pone domande nette come il suo cuore; sto con i Maratoneti.it (clicca qui), vox clamantis in deserto; sto con Valerio e la ‘sua’, nostra, Ekecheiria (clicca qui) che sento sempre più concreta e prossima a qualcosa di pacificamente clamoroso; sto con Marcello dell’Atletica Solidale (clicca qui), perché è più tenace e concreto di me…
Si è davvero in tanti. Potrei scrivere per giorni e giorni, nomi e nomi. E lo farò. Con la promessa di incontrarli tutti. Di incontrarci tutti. Entro l’estate. Qui in Abruzzo.


« Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo ».
(
The Butterfly Effect, 2004)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ha ragione la Pivano ma sono convinto che un po di sangue sia necessario: in una provetta, pronto per le analisi.

:)
g

Anonimo ha detto...

un giorno camminando sul lastricato vedo un UOMO , rovesciato, camminava con i piedi che strano ....Da quel giorno Mario non ho piu' staccato i piedi dalla terra (tranne quando volo con le mie Saucony sul lungomare) ...grazie
Marcello

ego ha detto...

Rovesciare il mondo o vivere rovesciati? Questo è il dilemma dell’ekecheiria, ma non solo.
In verità scrivo per contribuire al dibattito con un proverbio che suona , per dirla veramente con i piedi sulla terra:” Daje, daje e daje la cipolle divende aje”.
Mi ci ha fatto pensare la frase letta con ammirazione nel sito della FIDAL “Nel sostenere le ragioni della pubblica denuncia effettuata a mezzo stampa dall'atleta Gisella Orsini, e nel prendere atto della successiva convocazione di Di Cecco da parte della Procura Antidoping del CONI…(http://www.fidal.it/showquestion.php?fldAuto=12048&faq=65).
Ci voleva Gisella e Gisella non si è tirata indietro. Grazie di cuore Gis, anche perché noto - con un certo imbarazzo - che sempre di più sono le donne ad avere “gli attributi”.
Ora che da Pescara si è levato un monito che ha valore universale, mi viene da prendere spunto dal simpatico gruppo su Facebook ,fondato Sui “modi-di-dire-abruzzesi-allinglese” .
In particolare , vorrei lanciare, per farmi comprendere dal mondo intero, una traduzione che ho trovato tra tante altre esilaranti. Riferendomi a coloro che si fanno le regole per conto proprio, che lo fanno – in questo caso - a dispetto dei valori delle Olimpiadi, declinate dal Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici della gioventù di Singapore 2010 nella trilogia :Excellence, Friendship and Respect un proverbio che in inglese dice “do you feel the air?”
Da noi si dice: li sind l'arije?
Valerio

Marius ha detto...

Sì Valerio, "give it and give it, the onion becomes garlic" (daje e daje la cipolle divende aje). C'è ancora tanto da fare, ma il lavoro che stai facendo (e che leggevo oggi nella bozza che mi hai inviato) è il sestante e il collante logico di tutte le buone energie che si stanno aggregando attorno all'"Amare, Progettare, Essere"...
Bene, non c'è un istante da perdere. Al lavoro.

un salutone

marius

Anonimo ha detto...

Stamattina leggo dell'accorata replica dei Dicecchiani.
La Gazzetta ha deciso di dedicare all'argomento una rubrica a puntate...

Un saluto.
Sat

Anonimo ha detto...

P.S. Ho appena visto le foto della gara di Santa Teresa.
Ringrazio il mio amico Flavio di essersi messo alle spalle quell'invedibile maglia nerazzurra...

Sat

Anonimo ha detto...

Mi spiace essere sempre così tardivo, ma dopo un po' di giorni che non mi connettevo soltanto adesso ho letto della grande performance di Fabiano Carozza a Gavardo.
Un 3'46"7 davvero eccezionale, come in Abruzzo non si poteva ricordare da tanto, troppo tempo (credo che l'ultimo a correre su questi ritmii sia stato Pietro Pelusi, quando era la grande promessa dell'atletica abruzzese).
Risultato che vale 953 punti secondo le tabelle Fidal e che spazza via il 3'53"9 precedente.

Ormai diventerò ripetitivo, ma rinnovo i miei complimenti a quello che, ad oggi, è di gran lunga il miglior atleta abruzzese.

Sat