mercoledì 25 novembre 2009

Relata refero



La notizia è di quelle che fanno pensare amaro. Cliccate qui per saperne di più. Mi astengo da ogni commento. Buona lettura.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

vado a braccio: un italiano nel ciclismo ha vinto una medaglia d'argento alle ultime olimpiadi...a caldo proclamò la sua come la vittoria di un uomo pulito...tre giorni fa gli hanno chiesto indietro la medaglia...

GMaK .

Marius ha detto...

Ho aggiornato la notizia: cliccando sul "qui" verrete 'dirottati' sul sito Sportpro.it del grande Eugenio Capodacqua.
Aribuonalettura.

m

Anonimo ha detto...

Beh, ovviamente non mi sembra proprio il caso che Rebellin sia l'unico a pagare.
In mezzo a tutto questo marciume non sfigura affatto...

A dire il vero, più leggo notizie in materia di doping e più mi convinco che noi italiani - rinomati nel mondo per rappresentare lo stereotipo dell'imbroglione e del furbo - in fin dei conti siamo i più intransigenti e intolleranti nei confronti del doping. Mi sento quasi di dire che siamo dei galantuomini...
Oltretutto qui si parla di un giro internazionale dalle proporzioni esagerate ("La polizia austriaca ha smantellato una rete internazionale dedita al traffico di prodotti dopanti che agiva, attraverso Internet, in tutta Europa, soprattutto in Gran Bretagna, Bulgaria e Germania, ma anche negli Stati Uniti. Secondo gli inquirenti, le sostanze, steroidi, stimolanti, ormone della crescita e altro, venivano prodotte in laboratori clandestini situati in Cina e nell'Europa dell'Est, arrivavano illegalmente in Austria e quindi venivano smerciate all'estero").

Riemerge poi la vecchia polemica.
E' sufficiente restituire le medaglie?
E i soldi (anche se ormai il risarcimento dei danni è all'ordine del giorno)? E l'emozione di vincere la gara?

Mi viene da ridere nel leggere altre notizie. Ramzi dovrà restituire la medaglia d'oro di Pechino sui 1.500?
Io penso che il non simpatico Rachid ci dovrebbe restituire molto di più, visto che è dal 2005 che saccheggia senza alcuna remora...

Più preoccupante, semmai, il fatto che molti ciclisti granfondisti risultino positivi, perché nella maggior parte dei casi si tratta di semiprofessionisti e appassionati.

Un saluto.
Sat