domenica 31 maggio 2009

La lezione di Angelo De Cristofaro

Angelo De Cristofaro, il Professore, se n’è andato per sempre. Quando muore una persona cara si cerca di artigliarne il ricordo, recente e remoto; la memoria comincia ad andare avanti e indietro nella disperata volontà di trattenere qualcosa di vivo, di fisico, prima che spirituale. Di un allenatore di atletica leggera, di un Maestro come Angelo, mancano innanzi tutto la voce e lo sguardo, quel linguaggio semplice ed efficacissimo, verbale e non verbale, che è proprio della guida, del capitano sulla tolda vicino ai suoi ragazzi, prima della battaglia. Angelo ha costruito l’Atletica a Lanciano, partendo dalla marcia, con un impegno durato oltre cinquant’anni; la marcia atletica come traslato esistenziale, strumento educativo d’eccellenza, aggregatore sociale, prima che disciplina sportiva agonistica. Ma la marcia atletica è anche agonismo e Angelo lo sapeva bene. Di marciatori bravi ne ha allenati tanti. L’azzurra Sibilla Di Vincenzo è, ad oggi, la sua atleta più blasonata, ma posso testimoniare che a Lanciano – nella Nuova Atletica Lanciano –, attualmente, ci sono marciatrici e marciatori giovanissimi (anche esordienti), tutti provenienti dallo stesso vivaio e pronti a seguirne le orme. Ma non solo. Oggi la Nuova Atletica Lanciano ha un bel gruppo di tecnici e dirigenti, appassionati e giovani, presenti sul campo col giusto entusiasmo. A loro auguro di fare propria la lezione di Angelo, un insegnamento che vale ben più dei suoi molti successi di allenatore benemerito: allenare i ragazzi senza mai lasciare nessuno indietro; senza mai perdere la testa per il campioncino di turno. Un esempio di sobrietà sportiva e morale che manca a molti di noi allenatori.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non conoscevo il personaggio, ma mi unisco al commiato.
Condivido in toto l'augurio espresso a fine post.
Un saluto.
Sat

Anonimo ha detto...

Un dispiacere immenso.

Pratico la marcia da troppi anni da poter dire che la figura di Angelo De Cristofaro è insostituibile.

Gis.

Marciatore Convinto ha detto...

Mi unisco al pensiero del buon Mario per testimoniare il mio affetto e la mia riconoscenza verso l'indimenticabile Professore.

Io personalmente, come molti lancianesi, ho avuto la fortuna di conoscere il Prof. in età giusta per iniziare la pratica sportiva dell'Atletica Leggera. Difatti a Lanciano, molto prima che "arrivasse" la pista di atletica, (fortemente richiesta, voluta ed ottenuta da De Cristofaro) il nostro Prof. nel doposcuola, utilizzava gli spazi esterni della stessa, per svolgere attività del "gruppo sportivo" per preparare i ragazzi e ragazze, alla pratica sportiva agonistica, fino ad arrivare alle gare degli allora "Giochi della Gioventù".
Il mio ricordo risale ai primi anni '80, dove decine e decine di ragazzi si recavano durante i giorni dispari del pomeriggio per allenarsi, con il solo Prof. che dirigeva il tutto. Io come tanti, iniziai con la corsa campestre, per poi approdare (dietro consueto suggerimento del prof.) alla marcia. La marcia per De Cristofaro rappresentava la disciplina più amata e più completa.
Molti di noi, non avevano capito il perchè di questo quasi accanimento a favore della marcia.
Con "qualche" anno in più e "qualche" capello bianco, ho probabilmente compreso il perchè di tutto ciò: al di là dei risultati agonistici, la pratica della marcia soprattutto in età adolescenziale, coniuga e sviluppa le capacità di resistenza, sagacia, perseveranza e rispetto delle regole. Principi questi, molto cari alla figura talvolta burbera, ma allo stesso tempo tenera, del compianto Prof. il quale cercava di far maturare nei ragazzi queste qualità, in maniera latente e progressiva, e allo stesso tempo profonda e permanente.

Vorrei versare ancora fiumi di parole per ricordare il prof. ma forse il mio contributo perderebbe l'attenzione di chi non ha avuto la fortuna di averlo come padre sportivo.
Grazie a lui ho avuto dallo sport, piccole ma immense ed indimenticabili soddisfazioni che porterò eternamente nel mio cuore.
GRAZIE PROFESSORE!!!!
Il tuo contributo e la tua dedizione allo sport, non saranno mai dimenticati!

Ciao a tutti,
Antonio

Anonimo ha detto...

Un amico un amico un amico, che amava rispettava ed era vicino ad ogni marciatore indipendentemente da età, sesso o livello, lo conosciuto che ero cadetto e lo lascio che sono assoluto, ma Lui non e cambiato e stato un simbolo da imitare e che resterà impresso non solo nella marcia abruzzese, ma anche in altre regioni e io che sono di fuori lo posso straconfermare.....
Un saluto a tutti Ruggiero.

Anonimo ha detto...

ricordo con affetto il caro professore che da ragazzo accompagnava gli atleti lancianesi il lungo e in largo per l'Italia.
un saluto al professore da attanasio